Il Mandala: Immagine di SÉ

intimita-del-tocco-effetti-significati

Disegnare, dipingere, fare scarabocchi, simboli, fin da bambina mi appassionava, dedicavo ore interDisegnaree a fantasticare…

...e con le matite o i pennarelli rappresentavo quello che dal mio inconscio era arrivato alla mia mente. Allora linee, cerchi, colori attraverso la mia mano apparivano sul foglio come per magia. Istintivamente tutti i bambini disegnano, ma poi vengono inibiti e perdono il piacere di usare uno strumento antichissimo che li aiuterebbe ad esprimere ed elaborare meglio le proprie emozioni. Arrivata alla soglia dei cinquant'anni sempre di più capisco l'importanza del “creare” e del disegno come cura di Sé. Dopo aver conseguito una maturità d'arte Applicata, negli anni ho cercato di mantenere questa mia passione dipingendo, ma come operatore olistico non potevo che scoprire il magico mondo dei Mandala.
Il Mandala dal sanscrito significa Centro, circonferenza o cerchio magico.

‪"...ogni mattina schizzavo in un taccuino un piccolo disegno circolare, un mandala, che sembrava corrispondere alla mia condizione intima di quel periodo...Solo un po' per volta scoprii che cosa è veramente il mandala ...il Se', la personalità nella sua interezza, che è armoniosa se tutto va bene…" (C.G. Jung)

Jung associò il mandala al Se', il centro della totalità della personalità, e ipotizzò che simboleggiasse il bisogno naturale di esprimere il nostro potenziale e la globalità della nostra personalità. Jung chiamo questo processo “individuazione” e pose l'attenzione sui simboli dell'inconscio come via di crescita personale, vedendo forme mandaliche apparire spontaneamente nei sogni, nel l'immaginazione e nei disegni. ‬

Come scrive Jung, sul tema dominante del Mandala: "...è l'idea di un Centro della personalità, di una sorta di punto centrale all'interno dell'anima al quale tutto sia correlato, al quale tutto sia ordinato e il quale sia al tempo stesso fonte di energia.
‪Il simbolo del cerchio è primordiale, Graffiti rupestri preistorici in Africa, Europa e Nord America presentano i motivi del cerchio e della spirale. Gli studi fatti nei secoli fanno affermare ai ricercatori che il cerchio è un simbolo carico di significato.
‪Se consideriamo la nostra storia biologica, noi deriviamo da un piccolo uovo rotondo appeso all'utero materno. L'utero ci avvolge come in uno spazio sferico, alla nascita con le contrazioni di fasci muscolari circolari ci spingono verso il tubo del canale uterino e veniamo al mondo attraverso una apertura circolare. Una volta nati ci troviamo su un pianeta a forma sferoidale che segue un’orbita circolare attorno al Sole. Se osserviamo in profondità a livello delle nostre cellule ed atomi, scopriamo un altro universo di elementi che mulinano in percorsi circolari.
‪Anche leggendo la cosmologia Taoista, nell'antica Cina, la leggenda narra di un grande uovo che conteneva un gigante, quando questo con una spada ruppe l'uovo si formarono con il suo sostegno il Cielo è la Terra.

‪I nostri progenitori, che vivevano, al contrario di noi, a stretto contatto con la Natura e ai ritmi naturali del cielo e della Terra, consideravano questi elementi forze tangibili che governavano le loro vite. Cacciavano alla luce del sole, e di notte in cerchio attorno al fuoco osservavano la luna e le stelle.
‪L'alternanza di sonno e veglia è regolata dalla luce solare, per questo il sole è fin dall'antichità il simbolo più adatto a rappresentare il risveglio della coscienza che induce negli esseri umani. Queste forme mandaliche si svilupparono in tutte le civiltà del pianeta per secoli, accompagnando l’uomo nel suo sviluppo interiore.

Carl Gustav Jung introdusse il mandala nella psicologia contemporanea, nei primi decenni del ‘900. La sua scoperta derivò dalla sua stessa ricerca interiore, osservò che i disegni cambiavano a seconda del suo stato mentale, scopri che i disegni circolari come quelli che disegnava erano chiamati mandala, che nella cultura indiana rappresentavano la visione microcosmica della realtà ideale. Jung capì che i mandala potevano avere una grande importanza anche per gli occidentali, importanti perché simbolo del Sé. Per Jung la crescita psicologica non segue una progressione lineare, consiste invece in un ritornare ogni volta al centro della psiche, il Sé.  
Studiando questi concetti, e disegnando Mandala ho compreso che sono la mia forma di meditazione. Un modo personale per staccare la mente e rimanere nel “qui e ora”. Il mio essere è completamente rapito dal colore, dal disegno, dal gesto che viene dall’inconscio e con l’ausilio delle mani, quindi della materia, diventa uno strumento di autocura.

Questa forma di arteterapia favorisce l’espressione, un modo per far uscire emozioni e sentimenti.

Disegnare e colorare ci consente di attivare entrambi i nostri due emisferi cerebrali; coinvolgendo la logica nel riempire le forme e la creatività attraverso la scelta e la combinazione dei colori.
È come tornare bambini: allontaniamo ogni preoccupazione, il ritmo della respirazione si fa regolare, donandoci un benessere immediato.
Disegnare o solo colorare Mandala ci fa entrare in sintonia con le nostre emozioni, perché a seconda dell’umore scegliamo tonalità diverse. I colori riflettono ciò che proviamo e possono influenzarci con le loro proprietà.

Quindi il Mandala si può definire uno strumento di auto esplorazione e autoguarigione, ci può mettere in contatto con la profonda saggezza interiore aiutandoci ad esprimere ciò che siamo realmente.

Chiara Facco
(Maestro d’arte con maturità d’Arte Applicata, Operatore Olistico e riflessologa Plantare Cinese ON ZON SU, studente alla Scuola di Arteterapia di Assisi.)
Per partecipare a laboratori creativi e di Mandala Therapy scrivi a: redazione1@ilmacrocosmo.it