Il Metodo Bates

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Non è l’occhio che vede ma il cervello

"Buona parte della mia conoscenza in materia di occhi la devo alla retinoscopia simultanea, cioè all'esame clinico della retina. Il retinoscopio è uno strumento che si usa per misurare la rifrazione dell'occhio. Da trent'anni mi servo del retinoscopio per studiare la rifrazione dell'occhio. Con esso ho esaminato gli occhi di decine di migliaia di persone di scolari, di centinaia di bambini molto piccoli e di migliaia di animali compresi gatti, cani, conigli, cavalli, vacche, tartarughe, rettili e pesci. L'ho usato quando i soggetti erano in stato di quiete e quando erano in movimento"

Questo è il punto di partenza da cui prese piede la sperimentazione del dr. Bates, sperimentazione quindi e non cieca fede in quanto comunemente accettato. La sperimentazione ed il domandarsi quale sia la causa di un problema si allontana ovviamente da una medicina prevalentemente sintomatica, ovvero orientata alla soppressione del sintomo piuttosto che la causa.
Nella percezione visiva la diminuzione dell'acuità visiva, per il dr. Bates, va considerata come un sintomo che ha la sua origine in forme di disequilibrio funzionale, identificate nelle tensioni anomale dei muscoli extraoculari che avvolgono l'occhio. Le deformità del bulbo oculare che accompagnano i diversi tipi di "vizi di rifrazione" sono quindi dovute per il dr. Bates alle anomale tensioni dei muscoli che avvolgono l'occhio, e tali anomalie sono dovute sia a "vizi" comportamentali, che a "vizi" emotivi, ma spesso ad una combinazione ed una interazione tra queste due cause.
Risulta evidente al dr. Bates che una tensione emotiva possa causare una tensione muscolare e che questa possa contribuire ad un "vizio" motorio-comportamentale, con effetti sulla visione.

Questo "visione" del problema spiega la base teorica del metodo, infatti dei quattro principi del metodo, il primo è il RILASSAMENTO, situazione che ovviamente deve partire da una condizione posturale e motoria adeguata, ma deve altresì essere accompagnata da una ricerca di un equilibrio e di un rilassamento mentale.
Nel "Palming" , fondamentale esercizio, il dr. Bates insisterà si sulla posizione del corpo e delle mani, ma ricorderà ai suoi pazienti che l'esercizio consiste nel rilassamento mentale che avrà come conseguenza il rilassamento oculare....
Nelle oscillazioni, esercizio geniale in cui viene ripristinato il MOVIMENTO SACCADICO del bulbo oculare, si raccomanda un movimento oscillatorio o dondolio, che ogni sistema biologico ricerca, dalla culla, alla amaca, alla sedia a dondolo... per potersi rilassare.
Il secondo principio del metodo è quindi il MOVIMENTO, il movimento saccadico è ben conosciuto dalla medicina oculistica ufficiale che ne riconosce il ruolo fondamentale nella visione, ma che poi non fornisce alcun modo per ripristinarlo.
È invece interessante ricordare come il dr. Bates proponga questo esercizio di ripristino del movimento saccadico, intorno al 1920, quando il movimento saccadico ancora non era dimostrato né conosciuto...

Questo "visione" del problema spiega la base teorica del metodo, infatti dei quattro principi del metodo, il primo è il RILASSAMENTO, situazione che ovviamente deve partire da una condizione posturale e motoria adeguata, ma deve altresì essere accompagnata da una ricerca di un equilibrio e di un rilassamento mentale.
Nel "Palming" , fondamentale esercizio, il dr. Bates insisterà si sulla posizione del corpo e delle mani, ma ricorderà ai suoi pazienti che l'esercizio consiste nel rilassamento mentale che avrà come conseguenza il rilassamento oculare....
Nelle oscillazioni, esercizio geniale in cui viene ripristinato il MOVIMENTO SACCADICO del bulbo oculare, si raccomanda un movimento oscillatorio o dondolio, che ogni sistema biologico ricerca, dalla culla, alla amaca, alla sedia a dondolo... per potersi rilassare.
Il secondo principio del metodo è quindi il MOVIMENTO, il movimento saccadico è ben conosciuto dalla medicina oculistica ufficiale che ne riconosce il ruolo fondamentale nella visione, ma che poi non fornisce alcun modo per ripristinarlo.
È invece interessante ricordare come il dr. Bates proponga questo esercizio di ripristino del movimento saccadico, intorno al 1920, quando il movimento saccadico ancora non era dimostrato né conosciuto...

Dato che la FISSAZIONE CENTRALE è inattuabile senza il controllo mentale la fissazione centrale dell'occhio equivale alla fissazione centrale della mente. Di conseguenza, vuol dire salute in ogni parte del corpo, in quanto tutte le operazioni del meccanismo fisico dipendono dalia mente La fissazione centrale giova non soltanto alla vista, ma a tutti gii altri sensi- tatto, gusto, udito e odorato. Ne risultano migliorati tutti i processi vitali: digestione, assimilazione, eliminazione, ecc. Si attenuano i sintomi delle malattie funzionali e organiche.

Per quanto riguarda i principi di MEMORIA ed IMMAGINAZIONE, come enunciati da Bates, basti dire che sono oggi comunemente accettati dalla psicologia e dalle neuro scienze, ovvero è oramai chiaro che quanto vediamo è si frutto di una informazione che viene trasmessa dagli occhi, ma tale informazione viene poi abbondantemente elaborata dal cervello. Anche qui è impressionante leggere quanto enunciato da Bates e rendersi conto di come la sua genialità fosse in anticipo sui tempi:

Noi vediamo in larghissima misura con la mente e solo in parte con gli occhi. J fenomeni visivi dipendono all'interpretazione mentale di ciò che si imprime sulla retina. Ciò che vediamo non è quell'impressione, bensì l'interpretazione che noi stessi ne diamo. Si può dimostrare che le nostre sensazioni di grandezza, colore, forma e posizione dipendono dall'interpretazione del quadro retinico da parte della mente.

In pratica la capacità di memoria, utilizzando la capacità di essere attenti ai particolari, già discussa nel principio di movimento, realizzerà uno stoccaggio di informazioni in memoria nel modo più ordinato ed efficiente, per poi dare modo all'immaginazione di reperire le in formazioni per riconoscere quando percepito dalla retina e più generalmente dagli occhi.
MEMORIA ed IMMAGINAZIONE, possono essere assimilati ai ben conosciuti processi informatici di stoccaggio e ricerca informazioni in memoria, che vanno resi il più efficienti possibile per consentire il ri-conoscimento, ovvero la capacità di effettuare il matching  tra lo stimolo percepito e la classe di appartenenza di tale stimolo in memoria. Il termine "riconoscere" quindi  riacquista il suo pieno significato, ovvero associare uno stimolo sensoriale alla sua classe di conoscenza già presente in memoria.

Alla luce di questi principi il dr. Bates si rivela un genio della sua disciplina, purtroppo ancora troppo sottovalutato dai suoi odierni colleghi...

MASSIMILIANO CAPORALI
Educatore visivo con il metodo Bates, diplomato alla scuola Bates Italia.
Ha tenuto più di 100 conferenze divulgative sul Bates, e quasi altrettanti stage pratici, oltre al lavoro giornaliero in studio con gli incontri individuali, accompagnando qualche centinaio di persone nel percorso di abbandono degli occhiali.

e-mail max.caporali@tiscali.it tel.: +39 3334270819 facebook page