SANTIAGO DI COMPOSTELA

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198.045 passi nell'anima

“Fate che il vostro spirito avventuroso vi porti sempre ad andare avanti per scoprire il mondo che vi circonda con le sue stranezze e le sue meraviglie. Scoprirlo significherà, per voi, amarlo.”
Kahlil Gibran

“In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter viaggiare.”
Andrej Tarkowsky

Mi trovo a fissare l’orizzonte infinito e contemplare la meravigliosa immagine del mare, che cambiando di azzurro si trasforma in cielo. La mia mente si perde in questa visione e riflette sul concetto di “viaggio”.
Fin dai tempi più antichi l’uomo è sempre stato attratto dal viaggiare, scoprire nuovi luoghi e conoscere quello che “stava fuori” dai suoi confini di popolo e società. Probabilmente se non fosse stato così non ci sarebbero stati “scambi” commerciali e culturali, che hanno permesso la formazione di nuovi popoli, nuove forme d’arte che compaiono in tutto il mondo. Sempre più studi dimostrano che l’uomo, in tutte le epoche ha sempre viaggiato, scambiando le proprie merci, facendo nuovi amici e nuove famiglie.

Si trovano imponenti edifici piramidali, in tutte le parti del mondo, che possono farci dedurre che le stesse influenze mistico-culturali arrivavano da un continente all’altro.
Anche oggi nell’era “moderna” il viaggiare attira molte persone. Ci sono diverse modalità di viaggiare, dal “fai da te”, allo stile avventuroso con zaino sulle spalle, fino ad arrivare al viaggio organizzato per gruppi di persone di tutte le età.
Ci sono però persone che sono più stanziali, si sentono protette rimanendo nella propria “comfort zone” e temono l’ignoto. Questo si rispecchia anche nelle loro vite…sempre uguali ogni giorno, ed ogni anno. Peccato! .....per questi uomini che non allargano i confini della loro mente, perché viaggiare significa anche ampliare la propria conoscenza, su culture diverse, popoli con abitudini differenti, nuove forme d’arte e di creatività, assaporare nuove cucine. Vedere paesaggi e meraviglie che “madre natura” ha creato. Viaggiare non è una questione di età e nemmeno di budget economico.
Viaggiare è per chi è “giovane dentro”, per chi si fa domande, per chi è curioso, per chi segue quell’impulso avventuroso che è nascosto in ognuno di noi. Ci sono trentenni che sono “vecchi dentro” ed ottantenni che sono eternamente giovani. Viaggiare ti apre nuove prospettive di vita, ti fa osservare il mondo da più punti di vista, ti fa capire che nella diversità fondamentalmente siamo tutti simili.

Sapere le lingue (soprattutto l’inglese) è molto importante ma non limitante. Ci sono viaggiatori che partono con viaggi organizzati o vanno in compagnia di amici o famigliari, che conoscono l’inglese…ma partono, viaggiano. Scoprono e raccolgono nella loro mente immagini, sensazioni e suoni di luoghi e di persone che li arricchiscono e li fanno sentire felici e parte di un Tutto.
Sono in giro per l’Asia e precisamente lungo la costa cambogiana, che si affaccia sul golfo di Tailandia. In questo periodo è bassa stagione, per questo non ci sono troppi turisti e si può godere della meraviglia di spiagge selvagge e poco affollate. L’oriente è molto particolare, una cultura molto diversa dalla nostra occidentale, ma il bello è che la gente è sempre sorridente e questo ti fa sentire bene. Qualche giorno fa mi trovavo a Phnom Penh a chiacchierare con altri viaggiatori, in un hotel ristorante ricavato in un bellissimo edificio coloniale degli anni “40. Ristrutturato ed elegantemente arredato con mobili dell’epoca. Mi è piaciuto molto essere lì, passare liberamente il tempo con persone nuove, che mi raccontavano degli usi e costumi del luogo, assaporare la cucina Khmer, senza la frenesia che ci assilla quotidianamente in Italia. L’oriente è la terra dei contrasti, trovi campagne incontaminate con case fatte di legno e paglia e città sovrappopolate con mega grattacieli e grandi mall. Qui le nuove generazioni inseguono l’impulso consumistico “dell’occidentalizzazione”; mentre noi occidentali andiamo in oriente per trovare ritmi più lenti, perché attratti da antiche culture millenarie ed anche per poter “sentire” che siamo “vivi”. Che cosa strana!
Rendo gratitudine all’universo, per aver attirato nella mia vita esperienze di viaggio, che mi portano ad essere più creativo e pieno di energia. Seguire quel fuoco interno che mi spinge a ricercare “fuori” quello che permetterà di arricchirmi dentro. Per scoprire parti di me che non conoscevo, che solo con l’osservazione ed il confronto possono emergere.
Buoni Viaggi e buona vita.

Butterfly Man (viaggiatore)